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I Miei Genitori Ci Hanno Educati In Modi Diversi
- Published_at:2019-02-16
- Category:People & Blogs
- Channel:STORIE VERE
- tags: storie animate. Ora della favola. Storie vere di vita reale. genitori ragazzi ragazzo ragazza adolescente femmina fratello famiglia amici scuola università carriera dolore
- description: Questa ragazza si chiama Christine e ci racconterà una storia che la fa davvero infuriare. La storia riguarda quanto siano tradizionalisti i suoi genitori sul ruolo della donna e di come abbia dovuto combattere contro le loro idee. Christine vive con i suoi genitori e suo fratello Ed. Lui è più grande di appena un paio d'anni, e ormai sono entrambi adolescenti. I genitori amano moltissimo entrambi i figli, ma il modo in cui si rapportano a lui è molto diverso da come sono verso la figlia. Entrambi i genitori sono cresciuti con convinzioni molto tradizionali sulla famiglia e i valori, tipo “il capofamiglia è il maschio, chi lavora è il maschio, la donna obbedisce e si occupa della casa”. Non pensiate poi che lei e il fratello non vadano d'accordo, anzi lui è un bravo fratello maggiore e lei gli vuole molto bene. Ma un po' lo invidia anche. Il fatto è che sin da quando era piccolissima, i suoi sono sempre stati molto più severi con lei. Tutto ok, se non fosse che a Ed era invece lasciata la più totale libertà di fare quello che voleva con chi voleva, a ogni ora del giorno! Christine non capirà mai il motivo per cui tra lei e il fratello ci fosse una differenza così drastica: ok, lui è maschio ed è il maggiore, ma di poco: sono entrambi teenager con i bisogni di ogni teenager. Rilassarsi un po', divertirsi, ogni tanto disobbedire. La vita però non era così semplice. Prendiamo le faccende domestiche. Ed poteva starsene con le mani in mano come voleva, Christine invece doveva farle ogni giorno, anche se era stanca o non le andava. Quando Ed mangiava qualcosa, la mamma chiamava Christine per lavare i suoi piatti. Lei chiedeva “Scusate eh, ma perché non se li lava lui i SUOI piatti?” E la mamma rispondeva: ”Lui è un uomo e non deve fare le faccende di casa, è dovere di noi donne”. C'erano poi tantissimi altri casi in cui a Christine veniva sempre ricordato che nel mondo ragazzi e ragazze hanno ruoli e diritti diversi. Ed aveva tantissimi amici, maschi e femmine... insomma faceva la vita di un normale teenager, senza obblighi particolari. Le amiche di Christine, invece, venivano sempre approvate personalmente dalla mamma, che sceglieva sempre le tipe più noiose. Una volta lei tornò a casa con 5 minuti di ritardo sul coprifuoco e il padre le proibì di uscire per un paio di giorni perché “doveva obbedire”. Ma lei proprio non riusciva a star zitta senza chiedere il perché di tutto questo. E la mamma le spiegava la loro visione delle cose. “Vedi Christie, è che i ragazzi vanno via di casa presto e si fanno la loro vita. Le femmine invece devono aiutare i genitori, prendersi cura della famiglia una volta sposate, perciò devono essere più disciplinate e devono sapere fare tutti i lavori di casa”. Lei cercava di fare domande tipo “ma perché gli uomini non devono fare i lavori di casa?” o “ma perché non possiamo anche noi tornare a casa alle 10 invece che alle 8? Che differenza c'è?”. La mamma ripeteva sempre disciplina, obbedienza e decoro, che onestamente all'età di Christine suonano come le cose più antiche e noiose del mondo. Ad ogni modo questo la fece crescere con una solida coscienza civile e col senso della giustizia. Crescendo, però, si sentiva sempre più dentro una gabbia, che le stava sempre più stretta. Ecco perché ad un certo punto Christine decise che era ora di fare qualcosa. Non voleva però disobbedire apertamente ai suoi. Voleva loro davvero bene, non si meritavano una ribellione. Aveva un'altra idea. Mentre era al suo penultimo anno di scuola, iniziò a studiare tantissimo e darsi da fare in un sacco di attività extrascolastiche, specialmente volontariato, integrazione e diritti civili. Direte “ma perché?» Perché sentiva che il suo scopo nella vita sarebbe stato studiare legge e diventare un avvocato per i diritti umani! Per tutta la vita aveva vissuto sulla sua pelle i limiti che gli stereotipi possono porre ad una persona, e voleva dedicarsi perciò ad evitarlo in ogni modo possibile! I genitori ovviamente non la vedevano così. Secondo loro, avrebbe dovuto studiare pedagogia all'università, senza nemmeno cambiare città. Avreste dovuto vedere le loro facce quando lei li informò invece che voleva andare al college altrove, in una grande città, e se tutto andava bene sarebbe andata via di casa per studiare qualche materia che per loro era del tutto non-femminile! Una vera tragedia, poverini…ma Christine non poteva sacrificare i suoi principi solo per far contenti i genitori. Per i suoi fu un duro colpo. Non immaginavano nemmeno che potesse voler realizzare i suoi scopi con tanta determinazione. Christine è ancora impegnata nel volontariato nei centri sociali e i suoi la disapprovano. Suo fratello Ed è l'unico in famiglia che le dà sostegno per tutto quello che fa, e lei gli è davvero molto grata. Ma Christine è anche sicura che i genitori si accorgeranno presto di quanto possano andar fieri della sua determinazione e sapranno che è anche merito loro se è diventata la persona che è oggi.
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2019-02-18 | 110,792 | 6,567 | 766 |
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