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Barcellona-Bayern Monaco 0-3 SKY HD - Sintesi - Highlights - All Goals - © Champion's 2012-2013
- Published_at:2013-05-01
- Category:Sports
- Channel:Sintesi Serie A
- tags:
- description: Link alla Pagina Facebook http://www.facebook.com/pages/Sintesi-Partite-Serie-A-e-Champions-League-Tutto-in-HD/195372110559326 Bayern in finale passeggiando, Barcellona travolto anche al Camp Nou Barcellona (Spa), 1 maggio 2013 Nel ritorno della semifinale di Champions, Robben, un autogol di Piqué e Müller danno il 3-0 ai bavaresi, che volano a Wembley. Messi in panchina per tutto il match I dittatori non muoiono nel loro letto, ma giustiziati sulla pubblica piazza. Dopo quattro stagioni di calcio celestiale e un'irripetibile filiera di successi, il Barcellona finisce in una tiepida sera di primavera, distrutto anche nel suo tempio da un Bayern straordinario: tre di oggi più quattro di Monaco fanno sette gol a zero, una distanza che supera i confini del trionfo per diventare svolta epocale. Il Bayern entra da favorito nel mese della finale di Champions tedesca: è maturo, solido, fantasioso, solidale, pronto per vincere dopo due sconfitte all'ultimo atto. Viceversa il Barcellona, che ha chiuso un mese di silenzi e misteri lasciando Messi in panchina per tutta la gara (si è stirato nell'andata col Paris Saint-Germain e da lì in poi ogni uscita ne ha peggiorato le condizioni), si avvia verso una profonda ristrutturazione di mercato, ormai ineludibile. Festa bavarese anche al Camp Nou. Reuters Festa bavarese anche al Camp Nou. Reuters comincia robben — Già il primo tempo è una partita del gatto col topo, perché il Bayern, a scopo intimidatorio, mette su la maschera minacciosa e distende un paio di vertiginosi contropiede con la ditta Robben-Müller. Non finiscono in gloria perché gli adrenalinici recuperi di Piqué - in versione extralusso - salvano la porta di Valdes; ma sono un avviso, appena ti scopri io ti faccio male, adesso vedi tu. E il Barcellona, che pure ha smesso di pensare alla rimonta nel momento in cui Vilanova ha annunciato Messi in panchina, ha il riflesso condizionato di non scoprirsi, ché un gol al passivo sarebbe la sentenza di cassazione. Il match scivola via così, abbastanza noioso, col pressing del Bayern che pare un fiore carnivoro alle prese con l'insetto porta-palla. Il segreto dei tedeschi, in condizioni di forma spaventose, è il lavoro comunitario: contro una squadra abituata per dna a cercare la superiorità numerica, i continui ripiegamenti degli attaccanti a sostegno del centrocampo vietano al Barca un possesso palla rilassato ben prima della linea di metà campo. In questo modo, la costanza dei recuperi di Javi Martinez (formidabile) e Schweinsteiger toglie a Iniesta e Xavi l'acqua nella quale nuotare, la manovra catalana non riesce mai a distendersi e il gol del Bayern diventa una pura questione di tempo. Che scade a inizio ripresa, quando Robben - uno che al terzino ordina sempre "il solito" - scarta di sinistro Adriano e la mette all'incrocio opposto: sempre la stessa mossa, ma eseguita così bene che ci cascano tutti. bandiere ammainate — Nessuno pensava più a improponibili rimonte, ma ugualmente il vantaggio di Robben segna un prima e un dopo, perchè Vilanova ritira dal campo le bandiere Xavi e Iniesta quasi implorando pietà, e il Bayern va ancora in gol con irrisoria facilità, senza nemmeno dare l'impressione di voler infierire. Sono reti tatticamente identiche, fughe mancine di Ribery con due cross che Piqué maldestramente e Müller impietosamente deviano nella porta di Valdes. Il Barcellona chiude in ginocchio, ringraziando Skomina che giustamente evita il recupero. Presto festeggerà il titolo di Liga, ma è uno scudetto che appartiene al girone d'andata, dunque al passato: oggi del Barca di Guardiola non c'è più traccia. Messi o non Messi.
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